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Spesso chiamata la Perla Nera del Mediterraneo, Pantelleria è tutta un gioco di colori scuri e contrasti chiari. La sua origine vulcanica disegna panorami fatti di acque blu cobalto, paesaggi di roccia e assenza di spiagge sabbiose.  L’isola affascina con la sue scogliere nere in pietra lavica a strapiombo sul mare, con i vigneti di malvasia e zibibbo e l’area mediorientale che si mischia ai sapori africani.

Qui gli arabi hanno vissuto due secoli, dall’800 al 1000 d.C., lasciando traccia del loro passaggio ovunque: nell’architettura dei dammusi, le tipiche case pantesche in pietra lavica e tetti a cupola bianchi; nei nomi dei paesi, come Karuscia, Khamma e Mueggen, o nei terrazzamenti agricoli coltivati a capperi.
L’atmosfera unisce la natura selvaggia dell’isola ai ritmi lenti e alla riservatezza degli abitanti, rendendo Pantelleria una meta perfetta per chi vuole una vacanza rigenerante e lontano dalla frenesia della città.

Pantelleria, il capoluogo si trova a nord dell’isola ed è forse tra la zone meno suggestive dell’area. Affacciata su Porto Vecchio e Porto Nuovo, si presenta come un insieme di case anonime ricostruite dopo la Seconda guerra mondiale.

È la sede della maggior parte dei negozi, supermercati, ristoranti, bar e banche dell’intera isola. Insieme alle uniche due stazioni di servizio, unico posto in cui i cellulari hanno campo.
Via Borgo Italia, sul lungomare, è la strada dello struscio per eccellenza, con diversi ristoranti e bar per gustare granite al gelso e piatti locali come i ravioli con ricotta e mentuccia, gli straccetti con frutti di mare e il dentice in crosta. 

Dal capoluogo dell’isola, andando verso est, si incontra Campobello, che insieme a Karuscia offre un facile accesso al mare da terra. Lì vicino c’è il famoso Lago di Venere, una delle principali attrazioni dell’isola, dove i turisti e i panteschi sono soliti spalmarsi del fango che si forma sul terreno grazie alle sorgenti sulfuree-termali. Ricco di proprietà terapeutiche e minerali, è indicato soprattutto per combattere psoriasi e reumatismi.

Proseguendo per la perimetrale si arriva a Punta Spadillo, dominata da un panorama lunare di pietre laviche e da un candido faro. Non molto lontano da lì , il Lago delle Ondine è il rifugio preferito dalle coppie in cerca di privacy. Scendendo verso sud, lungo la costa, si incontra Gadir, un piccolo borgo di pescatori con diverse vasche a bordo mare di acque termali a differenti temperature, mentre andando verso l’interno il caratteristico Khamma è uno dei borghi più antichi dell’isola. La regina della baie di Pantelleria è Cala Levante, nel cui porticciolo si trova un approdo per piccole barche, sorvegliato dall’Arco dell’Elefante, scultura naturale gigantesca a forma di pachiderma.Altrettanto interessante è la parte opposta dell’isola, caratterizzata da coste alte, lunari, frastagliate e rocciose. Partendo sempre dal capoluogo, ma andando verso sud, si incontra la Grotta di Sataria, con all’interno tre vasche con acqua termale, utilizzate secondo la leggenda dalla ninfa Calipso durante gli incontri amorosi con Ulisse. Proseguendo verso Punta Tre Pietre, invece, si arriva a Scauri, secondo scalo marittimo dell’isola. Suggestiva è la parte alta del paese, classica contrada pantesca di dammusi e attività commerciali, con negozi, supermercati, cinema e farmacia. Cosa dire poi dell’entroterra? È indubbiamente la parte più affascinante dell’isola, con fitti boschi di pini e conifere, vallate verdi e coltivazioni di viti e capperi. Partendo da Tracino, vicino a Khamma, si arriva in breve tempo a Muegen, una contrada collinare deliziosa e formata da vecchi dammusi e vigneti e, subito dopo, a Sibà, un villaggio in stile sudamericano con una chiesetta tutta bianca. In quell’area si trovano la Montagna Grande (a vetta più alta di tutta l’isola con i suoi 836 metri) e il Monte Gibele, dove è possibile ammirare paesaggi mozzafiato come la Cuddia di Mida (un cratere vulcanico con all’interno pini marittimi) e la Favara Grande, simile a un girone dantesco per gli sbuffi di vapore che escono dal terreno. Per vedere un bagno turco termale naturale bisogna andare nella grotta del Bagno Asciutto, mentre se si va a Monastero si può scorgere una delle valli più belle dell’isola.Sono ormai diventati un simbolo di Pantelleria, spesso preferiti ai resort o alle camere d’albergo, i dammusi, con i loro tetti bianchi a cupola in stile arabeggiante e i muri in pietra lavica spessi più di un metro. Un’eredità della cultura araba, oggi convertiti in dimore di charme per i turisti che vogliono vivere Pantelleria in modo più tradizionale.

Fonte: Viaggi Corriere