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Suona la campanella che segna l’inizio delle lezioni in gran parte del paese: da lunedì 13 settembre tornano in classe gli studenti del Lazio, della Lombardia, della Basilicata e Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo.
Dal 14 settembre, riparte la Sardegna. E da oggi, mercoledì 15 è il turno di Campania, Liguria, Toscana, Molise e Marche. Il 16 settembre, via in Friuli e Sicilia. Lunedì prossimo, 20 settembre, l’anno scolastico comincia in Calabria e Puglia.

L’anno accademico 2021-2022 è l’anno del green pass nelle scuole,  previsto per tutti coloro che hanno un’età superiore ai  12 anni e rilasciato a chi è vaccinato, guarito dal covid o negativo ad un tampone – per insegnanti, personale e genitori che entrano negli istituti.
La Dad, almeno in questo momento, è solo un lontano ricordo: tutti in aula  ma con nuove regole: la mascherina è sempre d’obbligo, anche nelle scuole elementari. 

L’obbligo del green pass a scuola non riguarda solo insegnanti e personale: secondo il decreto appena varato dal governo, l’obbligo riguarda anche i genitori degli studenti che entrano nella scuola frequentata.
Deve avere il green pass chi accompagna o va a prendere lo studente all’interno dell’istituto, o chi si reca lì per avere dei colloqui con gli insegnanti, ad esempio. 

Come si legge nel decreto appena varato,chiunque acceda alle strutture scolastiche, educative e formative deve essere in possesso del green pass, almeno fino al 31 dicembre 2021, data in cui terminerà lo stato di emergenza. Il fine è quello di tutelare la salute pubblica.
La decisione presa dal Governo ha suscitato non poche polemiche e preoccupazioni. Il timore è che, soprattutto nelle scuole dell’infanzia, si creino ‘ingorghi’ e lunghe attese. Nella scuola frequentata dai bambini di età tra i 3 e i 5 anni, la presenza dei genitori è la norma soprattutto nelle giornate dell’inserimento.

Per controllare i green pass di docenti e personale nelle scuole, è stato sviluppato dal MIUR uno strumento che segue il modello di un semaforo.
Sui computer dei presidi, infatti, è stato installato un software, chiamato Sidi, integrato con i dati del Ministero della Salute che consente di avere visibilità sulla situazione sanitaria del personale scolastico.  Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha illustrato in tv il sistema che verrà utilizzato.
La piattaforma Sidi, ha l’elenco di tutti i docenti di tutte le scuole d’Italia. “Ci sono i dati del ministero della Salute sulle vaccinazioni. Prima che arrivino gli studenti, il preside potrà vedere sulla piattaforma che abbiamo creato, la lista dei presenti e una luce verde e rossa che segnalerà se il docente o un dipendente abbia o meno il green pass: una sorta di semaforo a disposizione di tutte le scuole d’Italia”, ha spiegato Bianchi.

La procedura è di facile esecuzione: il preside o un suo delegato accende il pc, inserisce il codice identificativo della scuola, il suo e saprà in questo modo il personale presente a scuola quel giorno.
La luce verde o rossa si accende a seconda che docenti e dipendenti scolastici siano o meno in possesso del green pass e quindi presenti a scuola: un sistema riservato che non accumula i dati, così come concordato con il garante della privacy. I dati presenti nel sistema infatti, vengono azzerati a fine giornata. Utilizziamo dati già in nostro possesso e li incrociamo nel rispetto della privacy e per la tutela dei ragazzi”.

Nel decreto sono state anche previste sanzioni per chi entra senzail green pass a scuola.: il rischio è una multa fino a 1.000 euro.
I dirigenti scolastici e i responsabili di tutte le istituzioni scolastiche, educative sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni sul Green pass nelle scuole. Nel caso in cui l’accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, la verifica sul rispetto delle prescrizioni deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro. La verifica del Green Pass delle deve essere effettuata con le modalità indicate dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Per il personale, anche esterno, che viene trovato sprovvisto di Certificazione verde sono previste multe da 400 a mille 1.000 euro. La sanzione sarà applicata anche ai dirigenti e ai datori di lavoro chiamati a vigilare attuando i controlli.

Fonte: Ad Kronos